L'Unione Africana (UA) è un'organizzazione continentale composta da 55 Stati Membri che rappresentano i Paesi del continente Africano. È stata ufficialmente creata nel 2002 in sostituzione di un'organizzazione continentale già esistente, l'Organizzazione dell'Unità Africana (OUA, 1963-1999). L'OUA è stata creata per la prima volta nel 1963 raggruppando 32 capi di Stati Africani indipendenti, dando vita alla prima organizzazione continentale per l'Africa dopo l'indipendenza. Essa costituiva una visione condivisa del panafricanismo in cui i Paesi Africani sarebbero stati rappresentati attraverso l'unità, la libertà, l'uguaglianza, la giustizia e la dignità di tutto il popolo africano.  Nel 1999, i leader dell'Organizzazione dell'Unità Africana (OUA), rappresentati dai Capi di Stato, hanno rilasciato una Dichiarazione di Sirte in cui si chiedeva l'istituzione dell'Unione Africana per accelerare il processo di integrazione nel continente, al fine di consentire all'Africa di svolgere un ruolo legittimo nel mondo. Affrontando quindi un'ampia gamma di problemi sociali, economici e politici aggravati da alcuni aspetti negativi della globalizzazione.

È in questo senso che l'Unione Africana (UA) è stata formalmente istituita a Durban, in Sudafrica, nel Luglio 2002. La decisione di ricostruire l'organizzazione panafricana riflette la convinzione dei leader africani che, per realizzare il pieno potenziale dell'Africa, è necessario distogliere l'attenzione dalla lotta per la decolonizzazione e la liberazione del continente dall'apartheid combattuta attraverso l'OUA, per rafforzare la cooperazione e l'integrazione tra i Paesi africani al fine di promuovere la crescita e lo sviluppo economico in Africa con una nuova organizzazione continentale, l'UA. Impegnata nella visione di "Un'Africa integrata, prospera e pacifica, guidata dai propri cittadini e che rappresenti una forza dinamica nell'arena globale", l'UA si sforza tra l'altro di:  raggiungere una maggiore unità e solidarietà tra i Paesi africani e i loro popoli, difendere la sovranità, l'integrità territoriale e l'indipendenza dei suoi Stati membri, accelerare l'integrazione politica e socio-economica del continente; incoraggiare la cooperazione internazionale, promuovere la pace, la sicurezza e la stabilità nel continente, nonché i principi e le istituzioni democratiche, la partecipazione popolare e il buon governo, garantire l'effettiva partecipazione delle donne al processo decisionale, in particolare nella sfera politica, economica e socio-culturale.

 

Inoltre, per garantire il raggiungimento di tutti gli obiettivi e la realizzazione della visione panafricana di un'Africa integrata, prospera e pacifica, l'UA ha sviluppato l'Agenda 2063. Un'agenda che definisce le strategie per uno sviluppo socio-economico e inclusivo a lungo termine dell'Africa. Un quadro che richiede una maggiore cooperazione e un maggiore sostegno alle iniziative guidate dall'Africa per garantire la realizzazione delle ambizioni dei popoli africani.

 

L’Unità di Assistenza Democratica ed Elettorale dell'UA (DEAU) è l'unità operativa all'interno del DPAPS incaricata dell'attuazione dell'assistenza elettorale dell'UA in termini di sviluppo delle capacità, credibilità e trasparenza delle elezioni e consolidamento democratico in Africa. Svolge un ruolo centrale a livello istituzionale-operativo ed empirico.

Nell'ambito delle sue attività, negli ultimi anni la DEAU ha sviluppato partenariati strategici chiave con diversi fornitori di assistenza tecnica riconosciuti a livello internazionale, come International Idea o EISA (Electoral Institute for Sustainable Democracy in Africa) e African Leadership Foundation. Il Centro Europeo per Assistenza Elettorale è uno di questi.

 

Il Centro europeo per il sostegno elettorale - ECES è una fondazione indipendente, apartitica e senza scopo di lucro con sede a Bruxelles e con un mandato globale. ECES promuove lo sviluppo democratico sostenibile attraverso la fornitura di servizi di consulenza, supporto operativo e gestione di grandi progetti nel campo dell'assistenza elettorale e della democrazia. ECES lavora con tutti gli attori elettorali, compresi "gli organi di gestione elettorale, le organizzazioni della società civile coinvolte nell'educazione degli elettori e nell'osservazione delle elezioni, i partiti politici, i parlamenti, i media, le forze di sicurezza, i gruppi religiosi e le istituzioni legali che devono affrontare la risoluzione delle controversie elettorali".

ECES ha elaborato e messo sotto copyright la sua strategia chiamata "Una Risposta Europea a Sostegno del Ciclo Elettorale - EURECS". Si tratta di un meccanismo di fornitura innovativo e alternativo per implementare attività di assistenza elettorale e democratica che sono coerenti con i valori europei e le politiche dell'UE che mira all'attuazione delle raccomandazioni delle missioni di osservazione elettorale dell'UE ed è costruito per aiutare a prevenire, mitigare e gestire i conflitti legati alle elezioni. EURECS è attuato attraverso metodologie e strumenti specifici sviluppati e protetti da ECES, come le sue procedure operative standard, le linee guida per la comunicazione e la visibilità, le analisi di economia politica elettorale, l'approccio del progetto per contribuire a prevenire i conflitti legati alle elezioni e la violenza potenziale, e il curriculum di formazione a cascata chiamato "Leadership e Gestione dei Conflitti per gli Stakeholder Elettorali – LEAD’’.

ECES fa anche parte di un consorzio guidato dal Collegio d'Europa per implementare il progetto European Respons on Mediation Support Project (ERMES) per fornire uno strumento all'UE per portare avanti i suoi obiettivi e il suo ruolo nel campo della mediazione e del dialogo. Il progetto sarà attuato sotto la supervisione del Servizio degli strumenti di politica estera della Commissione europea e in stretta consultazione con il Team di supporto alla mediazione dei Servizi europei per l'azione esterna che garantirà l'orientamento politico. L'ufficio del progetto ERMES sarà nei locali della sede centrale dell'ECES a Bruxelles. ECES è anche membro della Federazione delle associazioni europee e internazionali stabilite in Belgio (FAIB) e fa parte del Registro della trasparenza dell'UE e del Transnational Giving Group.